Dicono che l’acquisto cosmetico sia un’ acquisto emozionale e posso confermare che sono state proprio le motivazioni emozionali la causa di tre acquisti cosmetici sbagliati
Non resisto è troppo carino!

Quando ho visto Panda’s dream Stick di Tonymoly ho pensato: mio figlio lo scambierà per un giochino. Ho sorriso pensando al suo sguardo. Poi ho ricordato la mia adolescenza ed il piccolo panda mi è diventato subito simpatico. “È troppo carino…” mi ripetevo mentre lo guardavo dimenticando che in realtà non si trattava di un giochino ma di un contorno occhi Così mi sono data un tono e l’ho testato sul dorso della mano. Mi è stato chiaro sin da subito che non era il prodotto adatto a me. Leggo la composizione:
Purified water, Butylene Glycol, Sodium Stearate, Ethanol, Xylitol, PEG-12 Dimethicone, Glycerin, PEG-8, BIS-PEG-18 Methyl Ether Dimethyl Silane, Niacinamide, Sodium Citrate, Dimethicone, Adenosine, Actinidia Extract, Seawater, Bambusa Vulgaris Shoot Extract, Bambusa Vulgaris Sap Extract, Glacial water, Potassium Alginate, Methyl Methacrylate Crosspolymer, Xanthan Gum, Citric acid, Steareth-20, Caprylyl Glycol, 1,2-Hexanediol, Caprylhydroxamic Acid, N-Hydroxysuccinimide, Chlorhexidine Digluconate, Potassium Sorbate, Chrysin, Palmitoyl Oligopeptide, Palmitoyl Tetrapeptide-7, Tropolone, Perfume, FD&C Blue 1(E133), Phenoxyethanol, Complex Component Holoxyl
Pur credendo che una pelle over 40 abbia bisogno d’altro, continuavo, nonostante tutto, a considerare Panda’s dream Stick un oggetto troppo carino. Così, spinta da un’attrazione adolescenziale, l’ho comprato. Adesso è li in bella vista sulla mia scrivania. Ogni tanto lo guardo divertita, ogni tanto lo uso. Idrata, lì per lì rinfresca e decongestiona, ma niente di più. L’effetto promesso anti-age e di riduzione delle rughe è duro a vedersi. Però di carino è carino.
La parola magica del marketing: detox

Alla ricerca di un prodotto da notte di cura della pelle, dopo varie letture, mi sono orientata verso un olio per il viso. La mia scelta è andata verso il marchio Caudalie, di cui apprezzo da tempo vari prodotti. In particolare due oli hanno attratto la mia attenzione: l’ Olio da notte detox della gamma Polyphenol C15 e l’Olio da notte nutriente Vinosurce entrambi ricchi di oli vegetali e antiossidanti. Leggo la composizione e l’Olio da notte nutriente Vinosurce mi sembra più adatto alle mie esigenze. Ma la bottiglietta verde mi attrae maggiormente perché promette qualcosa in più….
L’Olio da notte detossificante ha una formula ricca di antiossidanti grazie all’olio di vinaccioli di uva, che è il punto di forza di Caudalie, contiene l’ olio di mandorla dolce, l’olio di rosa mosqueta, rigenerante e gli oli essenziali di carota, sandalo, lavanda. Non c’è che dire la composizione è buona ricca di oli vegetali, ma quell’olio di sandalo già in passato mi ha dato qualche problema.
Ecco nel dettaglio l’inci riportato sul sito Caudalie:
CAPRYL IC/CAPRIC TRIGLY CERIDE, VITIS VINIFERA (GRAPE) SEED OIL, PRUNUS AMYGDALUS DULCIS (SWEET ALMOND) OIL*, ROSA CANINA FRUIT OIL*, CITRUS AURANTIUM AMARA (BITTER ORANGE) LEAF/TWIG OIL*, DAUCUS CAROTA SATIVA (CARROT) SEED OIL, SANTALUM ALBUM (SANDALWOOD) OIL, HELIANTHUS ANNUUS (SUNFLOWER) SEED OIL, CITRUS AURANTIUM AMARA (BITTER ORANGE) FLOWER OIL*, LAVANDULA ANGUSTIFOLIA (LAVENDER) OIL*, ROSMARINUS OFFICINALIS (ROSEMARY) LEAF EXTRACT, LINALOOL, GERANIOL, LIMONENE, FARNESOL. (07-49-5) * Origine biologique – Organic origin.
Ma tutte le buone intenzioni, da consumatrice che cerca di fare il buon acquisto dopo attenta lettura della composizione, vengono vanificate da una parolina magica: Detox. Sto cercando un prodotto per prendermi cura della pelle del viso e questa parola mi rivela che ne ho trovato uno che purifica anche la pelle!!! La mia mente si fissa ancora sulla parola: detox. Immagino il mio viso purificato, anche se da cosa non so. Immagino il mio viso luminoso e liscio. Immagino l’olio della bottiglietta eliminare tutte le impurità come fosse una pozione magica. Ed ecco che l’effetto purificatore, sarà per i residui di educazione cattolica ricevuta, comincia a suscitare una grande attrattiva.
Così scelgo l’Olio detox, anche se non mi è chiaro come un olio per skin-care possa eliminare le tossine. Ed ahimè dopo l’uso compare una leggera irritazione. Sapevo bene di mal tollerare qualche componete, eppure dovevo purificare. Dopo qualche settimana, abbandono gli intenti purificatori e mi convinco a provare l’Olio da notte nutriente Vinosurce. I risultati sono da subito buoni: non ci sono sostanze che so bene di non tollerare e la pelle del viso giova dei benefici portati dagli oli di questa formula. L’Olio da notte nutriente Vinosurce entra a far parte della mia routine. Sapevo dall’inizio che in realtà era questo il prodotto per me, ma la parolina detox ha messo un tarlo nella mia mente sino a influenzare il mio acquisto.
Se c’è il bollino di qualità deve essere per forza buono

Ho comprato il fondotinta Lavera Natural Mousse make-up perché aveva il bollino di qualità. Come spiega la stessa Lavera sul suo sito, la prestigiosa rivista tedesca ÖKO-TEST, specializzata in tematiche di diritto dei consumatori e consumo critico, ha esaminato (a gennaio 2015) vari prodotti per capire se la loro dichiarazione di prodotto Vegan fosse affidabile. Ebbene questo prodotto ha ottenuto ottimi risultati. Quindi, il bollino apposto sul prodotto certifica che questo fondotinta è un ottimo prodotto vegan. Non certifica che è il miglior fondotinta in commercio. Ovviamente ho fatto caso solo al bollino, senza chiedermi per quale motivo il bollino fosse stato attribuito.
Se fossi stata alla ricerca di un prodotto vegan questo fondotinta avrebbe soddisfatto le mie esigenze di acquisto. Ma io cercavo solo un buon fondotinta coprente. Se con un ottimo Inci meglio. Quello che è successo è che il bollino di qualità, invece, mi ha deresponsabilizzata. Stavo comprando qualcosa ed avevo addirittura una intera equipe di esperti che giustificava il mio acquisto, assicurandomi la bontà del prodotto.
La semplice domanda che non mi sono posta è stata: ma cosa certifica il bollino? Sarebbe bastato testare il fondotinta sulla mano per capire che non era quello che volevo. Ma c’era il bollino, e nella mia mente il test l’avevano già fatto persone più esperte di me. Peccato soltanto che il test si riferisse ad altro. Risultato: cercavo un fondotinta coprente e a lunga tenuta e mi sono ritrovata ad acquistare, invece, un fondotinta dall’ottima composizione ma dalla coprenza leggerissima e dalla durata inferiore alle mie esigenze. Un prodotto che finirà i suoi giorni nel dimenticatoio di un cassetto.
In conclusione
Prima di acquistare un prodotto, dovremmo chiederci perché lo stiamo comprando e dovremmo testarlo, senza badare alla confezione. Per evitare acquisti cosmetici sbagliati bisognerebbe andare oltre le paroline messe sapientemente sulle confezioni dai vari uffici marketing e soffermarsi piuttosto sulla composizione. Una lista senza fronzoli può raccontare più di mille disclaimer. Inoltre, occhio ai bollini. Anche se ci sono, i vari bollini di qualità rispondono a specifiche indagini e a determinati requisiti. Sarebbe meglio verificare che i test, effettuati dagli esperti, stiano rispondendo in effetti ai nostri di requisiti. Quindi testare, provare e ancora testare …