La scorsa primavera ho passato tre giorni a Washington con la mia famiglia. Non avevo grandi aspettative da questa città che invece ha saputo affascinarmi con le sue magnolie in fiore, il suo centro ordinato e la sua aria tranquilla, che fa dimenticare il fatto che sia il centro politico di una delle maggiori superpotenze mondiali.
Con il nome Washington non si indica solo la capitale degli Stati Uniti, ma anche il District of Columbia. Washington DC comprende infatti, oltre alla città vera e propria, anche alcune contee dei due stati confinanti: 7 del Maryland e 5 della Virginia. Un agglomerato che secondo gli ultimi dati governativi conta quasi 700 mila abitanti.
La Washington turistica si sviluppa principalmente su una lunga via che vede concentrate attorno a se la principali attrazioni turistiche della città. Si tratta del National Mall un grande viale delimitato a nord dalla Constitution Avenue e a sud dalla Independence Avenue. Ad un estremo di questo viale, lungo circa tre km, troneggia il Campidoglio mentre all’altro (verso ovest) il Lincoln Memorial. Tra le due grandi attrazioni sono disposti musei, istituzioni governative e, a pochi passi, la Casa Bianca.
Cosa vedere: le attrazioni principali
Capitol Hill
La visita alla città non può che partire dal suo emblema, la collina di Capitol Hill su cui troneggia il Campidoglio, sede della Camera e del Senato degli Stati Uniti. Con la sua cupola bianca larga 86 metri, è impossibile non notarlo. Tutte le vie di Washington portano al Campidoglio facendo di questo monumento il fulcro della città.
I visitatori possono accedere al Campidoglio soltanto attraverso il Capitol Visitor Center. Al suo interno è possibile ammirare la cripta, la Capitol Rotunda, il cui soffitto è affrescato con l’opera l’apoteosi di George Washington, oltre vari dipinti e statue. Per gruppi inferiori a 15 persone non è obbligatorio prenotare una visita ma è raccomandato (qui le informazioni necessarie).
Vicino al Campidoglio si trova la più grande biblioteca al mondo, ovvero la Biblioteca del Congresso, che vanta una collezione di 128 milioni di documenti, redatti in 470 lingue. Di questi 28 milioni sono libri. Un patrimonio inestimabile. Sempre nei pressi di Capitol Hill da non perdere è il Giardino botanico
Smithsonian ovvero i principali musei della città
Partendo dal Campidoglio e proseguendo verso ovest si trovano i principali musei della città.
La maggior parte dei musei di Washington sono gestiti da un istituto di ricerca gestito a sua volta dal governo degli Stati Uniti: lo Smithsonian. In realtà a questo istituto fanno capo anche altri musei statunitensi, in totale 19, ma ben 11 di questi sono situati sulla National mall, tra il Campidoglio e l’obelisco dedicato a George Washington.
L’offerta museale è davvero vasta. C’è il museo storia naturale, un museo di storia americana, un museo di arte americana, un museo di storia e cultura afroamericana, e persino un museo postale. Visitarli tutti in pochi giorni è un’impresa. Bisogna fare delle scelte.
Se avete bambini a seguito non può mancare la tappa al National Air & Space Museum e se amate l’architettura visitate il museo degli Indiani d’America che, oltre ovviamente a reperti sulla storia dei nativi americani, ha una cupola degna di essere ammirata.
Qui trovate la mappa di tutti i musei.
La Casa Bianca
La Casa Bianca, residenza dei presidenti americani dal 1800, può attualmente essere ammirata solo dall’esterno da chiunque non sia cittadino americano. Con l’arrivo di Trump alcune cose di fatti sono cambiate. Il sito della Casa Bianca invita tutti gli stranieri che vogliano organizzare una visita di contattare la propria ambasciata a Washington. Questo però il messaggio riportato sul sito dell’ambasciata italiana a Whashington:
“Indipendentemente da quanto riportato sul sito della Casa Bianca,segnaliamo che le visite alla Casa Bianca continuano ad essere sospese fino a nuova indicazione. Non possono quindi al momento essere sottoposte richieste di visita per cittadini non americani fino a quando non verranno fornite nuove istruzioni dalla Casa Bianca.”
Vista dall’esterno, agli occhi di un europeo, questo edificio può sembrare non molto grande per essere una residenza governativa, abituati come siamo ai maestosi palazzi europei. Eppure l’architettura neoclassica di questa villa ha proprio un sapore europeo. Difatti è ispirata alle opere dell’architetto veneto Andrea Palladio. Non potete farvi mancare il selfie di fronte alla facciata principale.
I monumenti patriottici
Nel percorso che va dal grande obelisco, ovvero il monumento dedicato a George Washington, sino al Lincoln Memorial, si viene immersi nel patriottismo americano con altri due monumenti: uno dedicato alla seconda guerra mondiale e l’altro alla guerra del Vietnam.
Una passeggiata piacevole da fare col bel tempo, complici i grandi prati verdi, è quella lungo il famoso laghetto artificiale posto difronte al Lincoln Memorial, laghetto che abbiamo imparato a conoscere in molti film e serie TV americani. Se avete visto Forrest Gamp, capirete che sto parlando del laghetto dove Forrest ritrova dopo tanto tempo la sua amata Jenny
Così come la White House, di stile neoclassico è anche il Lincoln Memorial, dedicato appunto al 16° presidente americano, famoso per aver posto fine alla schiavitù nonché icona dei valori della nazione americana.
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Da Washington in Virginia a piedi attraversando un ponte
Dal Lincoln Memorial parte l’Arlington Memorial Bridge che attraversa il fiume Potomac e porta dal centro di Washington direttamente in Virginia. La Contea di Arlington si trova infatti nello Stato della Virginia, sull’altra sponda del fiume, proprio di fronte a Washington.
Arlington ospita la sede del Pentagono ed anche il Cimitero Militare di Arlington la cui entrata si trova proprio alla fine dell’Arlington Memorial Bridge. All’interno del cimitero oltre a quelle militari, si trovano le tombe di vari presidenti degli Stati Uniti, attori ed anche astronauti.
Suggestiva la cerimonia solenne del cambio della guardia al monumento del milite ignoto (Unknow Soldier). La cerimonia ha luogo ogni ora. Il cimitero può essere raggiunto da Whashington anche in metropolitana.
Georgetown
Attraversando il ponte che porta da Pennsylvania Avenue a M Street ci si ritrova catapultati in un quartiere dal sapore europeo. Si tratta di Georgtown, pittoresca zona residenziale di Washington, che ospita un’omonima università (Georgetown University), lo zoo, vari parchi e giardini.
Georgetown era l‘antico ghetto nero della città, pian piano l’area si è trasformata sino a diventare una zona esclusiva. Con le sue casette basse ricorda alcune cittadine della vecchia Inghilterra. La via principale la M Street è ricca di negozi e locali, ma é addentrandosi nelle stradine che si scopre l’anima cool di questo quartiere. L’area è ricca di negozietti, casette pittoresche e la sera si anima con i suoi locali e ristoranti etnici. Da non perdere il Georgetown Waterfront Park che si affaccia direttamente sul fiume Potomac.
Curiosità girovagando per la città
La cosa che mi ha colpito di più di Washington a primavera sono state le magnolie. I fiori di questi alberi colorano di rosa il centro città rallegrando l’aspetto austero di alcuni edifici. Passeggiando nell’area della George Washington University, non distante dal Lincoln Memorial, si possono notare le caratteristiche case studentesche. Si riconoscono per gli addobbi goliardici alle finestre.
Washington (perlomeno in centro) è ordinata, pulita ed organizzata.
Sembra che tutti a Washington amino fare jogging e andare in bici.
Washington è piena di scoiattoli, apparentemente abituati all’uomo. Si avvicinano senza paura se gli offrite noci o noccioline.
L’altra cosa che mi ha colpito sono i barboni. Non numerosi come in altre città, ma anche a Washington ne ho visti. E’ una cosa a cui non non mi abituerò mai. Gente che viveva una vita “normale” che dall’oggi al domani si ritrova per strada senza un welfare o una famiglia a tutela. La vita intorno a loro scorre come se nulla fosse, semplicemente ignorandoli.
Consigli su dove dormire
Abbiamo alloggiato al Melrose Georgetown hotel. Questo elegante hotel si trova a metà strada tra il centro di Washington e Georgetown.
Dal Melrose si raggiunge tranquillamente a piedi il Lincoln Memorial ed è a due passa dalla M street di Georgetown. Ottima posizione per visitare il centro e i suoi monumenti di giorno e raggiungere georgetown la sera per cenare o bere qualcosa nei vari locali. La fermata della metro Foggy Bottom non è distante. L’hotel è pulito. Sia la hall che le ampie camere sono ben arredate. Nella hall la mattina c’è un corner con caffè e thè per tutti gli ospiti anche se non si ha la colazione compresa nella prenotazione.
Abbiamo soggiornato nella settimana di Pasqua e per l’occasione l’hotel ha organizzato una caccia all’uovo per tutti i bambini ospiti dell’albergo. Il personale è stato gentilissimo e disponibile, i bimbi si sono divertiti ed hanno ricevuto dei piccoli premi. Unica pecca per noi la pochissima scelta vegetariana al ristorante dell’hotel. Per il resto un hotel consigliassimo.
Consigli su dove mangiare
Sia in centro che a Georgetown, la scelta è varia. Ci sono locali e ristoranti per tutti i gusti. Di fronte ai musei si può anche fare un pasto veloce ai vari camioncini di street food.
Da provare assolutamente è la colazione americana al Founding Farmers su Pennsylvania avenue, nei pressi di Foggy Bottom. Questo locale è molto conosciuto per la colazione ed il brunch. È bene infatti prenotare, anche il giorno prima, per evitare una lunga attesa prima di trovare un tavolo libero. Si può gustare la classica colazione americana con uova, toast e pancake ma anche molto altro. Molte anche le opzioni vegetariane.
Ottimo cibo e prezzi corretti. Un’esperienza simpatica è mangiare direttamente al bancone e vedere i baristi all’opera.
Come spostarsi
Per gli spostamenti abbaiamo utilizzato sia Uber, che il taxi che la metro. Dei tre servizi il taxi ovviamente è quello più caro. Uber funziona benissimo ed è molto utilizzato. Anche davanti ai musei riconoscete le macchine di Uber in fila.
La Metro la abbiamo utilizzata una sola volta da Arlington al centro città. Per utilizzare la metro occorre prima fare una carta, la SmarTrip card che costa 2 dollari. Si può fare direttamente alle macchinette all’entrata delle stazioni della metropolitana. La carta va ricaricata ed è possibile farsela rimborsare. Qui tutte le info e un video esplicativo.
Questo quello che siamo riusciti a vedere noi in tre giorni. Ma Washington offre molto altro ancora…