Il Giappone è una terra che vanta una grande tradizione culinaria. Tradizione che però, a parte la cucina Shōjin Ryōri o “devozionale”, non contempla molti piatti vegetariani. Per un vegetariano, infatti, può risultare difficile trovare un ristorante che serva piatti che non contengano né carne né pesce.
Se dite di essere vegetariani vi può capitare che vi propongano pietanze a base di pesce. In molti posti, e non solo in Giappone a dire il vero, pensano che i vegetariani escludano dalla loro dieta soltanto la carne. Inutile addentrarsi in spiegazioni sulle varie differenze tra itto-vegetariani, ovo-lacto vegetariani, vegani, etc.
Chiedete espressamente se i piatti che ordinate contengono o meno preparazioni a base di carne o pesce. In particolare bisogna fare attenzione al dashi un brodo di pesce utilizzato come ingrediente base per molte preparazioni. Col dashi si preparano la zuppa miso, il brodo ed anche i semplici noodles. E’ praticamente ovunque. Esiste comunque la sua variante vegetariana che è il Kombu dashi.
Quindi, a meno che non scegliate ristoranti dei templi buddisti, gli unici in Giappone a proporre per tradizione la Shōjin Ryōri, la cucina buddista strettamente vegetariana, dovrete fare i conti quanto meno con insidiosi brodi a base di pesce. Nel paese del Sol Levante infatti i vegetariani non sono cosi comuni. Stando a statistiche di fine 2014 sarebbero solo il 4% della popolazione. Negli ultimi anni, però, soprattutto a Tokyo, vari ristoranti vegetariani cominciano a fare la loro comparsa. Ed anche trovare piatti vegetariani nel menu di ristoranti a vocazione onnivora, oggi è diventato più semplice.
Ma vediamo dove un vegetariano a Tokyo non deve accontentarsi della solita insalata. Ho personalmente testato cinque ristoranti in differenti quartieri di Tokyo. Si tratta di 3 ristoranti che propongono nel loro menu piatti vegetariani, di un macrobiotico, che però ha piatti che contengono anche carne e pesce, e di un ristorante con portate solo vegetariane e vegane.
I ristoranti italiani
Sicuramente scegliere un ristorante che propone cucina italiana dà quasi sempre la garanzia di trovare nel menu una proposta vegetariana. E a Tokyo l’offerta di cucina italiana è varia e spesso di ottima qualità.
Napule trattoria pizzeria
“Napule” si trova nel quartiere di Minato più precisamente nella torre di Tokyo Midtown di Roppongi. In estate, il ristorante apparecchia i suoi tavoli su una terrazza addobbata con tipiche piante mediterranee, tra cui spiccano la bella di notte e il basilico. La cosa insolita di questo posto è che anche il personale giapponese parla un ottimo italiano. Il proprietario è un gentile signore appassionato di cucina italiana. Oltre a conoscere la lingua del Bel Paese al pari di un madrelingua, conosce molto bene le varie tradizioni culinarie regionali italiane ed è molto attento alla provenienza dei prodotti che utilizza nella sua cucina. La pizza di “Napule” supera di gran lunga in fatto di qualità e gusto quella di molte pizzerie italiane. La farina utilizzata per l’impasto è rigorosamente bio e la mozzarella usata viene addirittura fatta arrivare dal Lazio. A detta del proprietario, il latte delle mucche giapponesi non ha la qualità di quelle italiane, tanto che anche il gelato, con certificazione DOP, viene importato direttamente da una ditta laziale.
Elio Antica Forneria
“Elio Locanda Italiana” è un ristorante conosciuto a Tokyo che vanta una clientela famosa. Al ristorante “Elio locanda italiana” si affianca “Elio Antica Formeria”, un ristorante in stile trattoria, più piccolo del primo, situato nel quartiere di Chiyoda. In realtà quello di Elio è diventato un vero e proprio marchio in Giappone, che propone anche un servizio di catering ed un negozio online di prodotti alimentari italiani. Il proprietario, Elio Orsara appunto, originario della Calabria, da molti anni vive in Giappone e dopo aver avviato i due ristoranti ha pensato bene di produrre in proprio mozzarelle, formaggi, e prodotti di panificazione oltre a varie specialità italiane. Prodotti che vanno consumati freschi e che vista la lontananza di Giappone e Italia non è facilissimo importare. La particolarità dei prodotti a marchio Elio, è quella che non riportano la dicitura “Made in Italy” bensì quella più insolita di “Made by italians”. Nelle sue attività i lavorano infatti cuochi, casari e panificatori italiani. Qui la storia di Elio:
Da “Elio Antica Forneria” ho pranzato due volte, ed entrambe le volte i cuochi sono stati disponibili a preparare sul momento anche piatti non compresi nel menu e rigorosamente Veg. Cosa non proprio comune in Giappone. Le portate del menu non sono infatti tutte vegetariane, ma il personale è davvero disponibile a soddisfare qualsiasi esigenza. La preparazione, inoltre, può essere anche seguita passo passo poiché la cucina è completamente a vista. I piatti sono gustosi e ben preparati.
Il ristorante giapponese che propone Ramen VEG
Soranoiro
Soranoiro ha tre locali, in tre differenti quartieri di Tokyo. Io ho cenato in quello del quartiere di Chiyoda. L’atmosfera del posto è davvero informale, così come gli arredi. La clientela è per la maggior parte giapponese.
Specialità del posto sono i Ramen giapponesi e tra le varie proposte ce ne sono varie anche per vegetariani e vegani. È possibile anche l’opzione gluten free.
Il pasto non si ordina al tavolo ma ad una apposita macchinetta automatica posta all’entrata. Dopo aver scelto il Ramen si preme il pulsante, si inseriscono i soldi e l’ordine è fatto. Quindi ci si siede e si aspetta che sia pronto. Squisito è il termine giusto per definire il ramen vegetariano da me provato. Il mio commensale non ha esitato a fare il bis.
Il ristorante macrobiotico.
Chaya Macrobiotic
Chaya Macrobiotic è un ristorante che propone principalmente cucina macrobiotica, vegetariana e vegana. Niente uova e latticini, anche se sul menu è possibile ordinare alcuni piatti contenenti pesce.
E’ abbastanza costoso e si trova al settimo piano di Shinjuku Isetan i famosi grandi magazzini del quartiere di Shinjuku. In realtà questo ristorante fa parte di una catena di cinque ristoranti situati in vari quartieri di Tokyo, con annesso shop bio-veg-macrobiotico. Il tofu è cucinato ottimamente e tra i vari piatti consiglio senza esitazioni l’hamburger vegano. I dolci oltre che belli a vedersi sono tutti realizzati senza zuccheri raffinati. I piatti sono ben presentati e il locale dispone anche di una terrazza all’aperto.
Il ristorante completamente VEG
Kobaci ya
Kobachi ya è uno dei ristoranti Veg migliori dove abbia mai mangiato. Si trova nel quartiere di Akasaka ed è gestito da una gentile e ospitale signora vegana. L’ambiente potrebbe definirsi intellettuale chic, tra gli arredi fanno capolino vari libri sul vegetarianesimo, ahimè in giapponese. La proprietaria cucina divinamente, oltre ad essere una persona gentile e sorridente.
L’impressione, una volta seduti è quella di non essere in un ristorante ma bensì di essere stati invitati a casa di qualcuno, che dopo aver sfornato deliziosi manicaretti, ci tiene a sapere se vi sono piaciuti. Qui di certo non si corre il rischio che vengano serviti piatti di carne o pesce. Tra le varie proposte sul menu ci sono molte ricette vegane e macrobiotiche. Impossibile decidere tra i vari piatti qual’è il preferito. Il cibo, oltre ad essere buono, è preparato con verdure fresche e di stagione. È ottimo anche il sakè proposto. Kobaci ya è un posto assolutamente consigliato.